Nelle ultime settimane, con l’arrivo della primavera, sono proseguite con grande intensità le attività di mantenimento e implementazione degli spazi esterni del Giardino realizzati nei mesi precedenti. Con grande passione è stata curata la conservazione dell’orto storico, con le sue peculiarità e caratteristiche specifiche. Sono state inoltre giornate di proficui incontri e scambi, con numerose realtà locali che sempre più spesso diventano protagoniste attive delle fasi di trasformazione del Giardino.

Sulla base di accurate ricerche scientifiche di natura archeologica, la Dottoressa Viva Sacco ha progettato speciali vasi realizzati dalle sapienti mani di Delia e Massimiliano, esperti ceramisti di Gentilgesto, nel rispetto della storicità di materiali, funzioni e gesti. In questi vasi sono state messe a dimora le specie arboree che caratterizzano il nostro orto storico.

In occasione della Giornata Mondiale della Terra, il Giardino della Memoria ha accolto un nutrito gruppi di ragazzi dell’Istituto Comprensivo Statale Riccobono di San Giuseppe Jato che, per commemorare questo importante evento, ci ha donato delle piante officinali, messe immediatamente a dimora.

Un altro graditissimo ospite è stato Francesco Paolo Mancuso, ricercatore dell’Università degli Studi di Palermo nel Dipartimento di Scienze della Terra e del Mare (DiSTeM) e docente di Botanica Sistematica nel corso di laurea in Scienze della Natura e dell’Ambiente, che ha donato al Giardino un esemplare di leccio; un albero sempreverde, robusto e longevo che sa rappresentare in toto i valori del nostro Progetto.

L’orto storico si colora dei primi germogli. Queste ricostruzioni paesaggistiche non sono molto diffuse. Anche per questo motivo si è voluto aggiungere al luogo un’attrazione non comune, ma che può essere rappresentativa dell’identità del territorio.
Abbiamo quindi donato nuova vita al Giardino della Memoria a partire dai legami e dalla storia della Valle dello Jato e, lavorando duramente, stiamo sempre più valorizzando i nostri meravigliosi orti storici che ospitano essenze storiche e arbustive dell’età romana (I – II sec. d.C.) e di quella medievale (X – XII sec. d.C.).