Gli itinerari di turismo integrato rappresentano un nuovo e innovativo approccio per esplorare, conoscere e vivere il territorio della Valle dello Jato. Attraverso la connessione tra risorse ambientali, archeologiche, religiose, culturali e produttive, sarà possibile entrare in contatto con le tante sfaccettature e ricchezze di un vasto paesaggio popolato da millenni dalle comunità
Itinerario 1: Giardino della Memoria – Monte Raitano
Dal Giardino della Memoria attraverso le campagne belicine coltivate a seminativi stagionali, uliveti e vigneti si giunge alla collina di Monte Raitano dove sono scavate tombe e fosse granarie profonde fino a sei metri che servono da memoria al paesaggio produttivo antico.
Percorso misto su asfalto e sterrato; ultimo Km su mulattiera
Lunghezza: 15 km A/R
Difficoltà: T+E
Itinerario 2: Giardino della Memoria – Borgo Borzellino e Masseria Balletto
Dal Giardino della Memoria seguendo l’antica Regia Trazzera n. 579 si arriva alle suggestive rovine di Masseria Balletto risalenti al ‘700 dove si trovava la Procura di Balletto. Si prosegue poco oltre e si raggiunge Borgo Borzellino realizzato durante il Fascismo negli anni ’20.
Percorso misto su strada sterrata, mulattiera e asfalto; guado sul Fiume Jato
Lunghezza: 8 km A/R
Difficoltà: T
Itinerario 3: Giardino della Memoria – Mulino Giambascio
Dal Giardino della Memoria attraverso il percorso della Regia Trazzera 579 ci si inoltra in contrada Giambascio nota per le pregiate colture vitivinicole fino a raggiungere l’ingresso del paese di San Cipirello. Da qui si raggiunge il Mulino che conserva intatta la struttura molitoria e si ascolta lo scorrere del Fiume Jato
Percorso misto su strada sterrata e mulattiera
Lunghezza: 12 km A/R
Difficoltà: T
Itinerario 4: Giardino della Memoria – Case Fellamonica e Lago Poma
Dal Giardino della Memoria si imbocca la Strada Provinciale per Partinico e si raggiungono le Case Fellamonica, testimonianza del periodo fascista e il Lago Poma, bacino artificiale realizzato negli anni ’60 oggi è diventato un’oasi per osservare l’avifauna
Percorso misto su asfalto, strada sterrata e mulattiera
Lunghezza: 12 km A/R
Difficoltà: T
Itinerario 5: Agriturismo Masseria Dammusi – Santuario Madonna della Provvidenza
Partendo dal Parcheggio di Masseria Dammusi si raggiunge il Santuario della Madonna della Provvidenza dove verrà raccontata la leggenda del ritrovamento dell’opera, il 21 luglio 1784, e dove ogni anno i pellegrini in processione procedono con devozione verso il paese di San Giuseppe Jato.
Percorso misto su asfalto e terra battuta
Lunghezza: 3,2 km A/R
Difficoltà: T
Itinerario 6: Agriturismo Masseria La Chiusa – Grotta Mirabella
Partendo dal parcheggio della Masseria La Chiusa si arriva dopo circa 800 m ad un bivio che prosegue su mulattiera e si snoda in un paesaggio ricco di macchia mediterranea. Il sentiero continua poi in salita attraversando una sughereta e raggiungendo la Grotta Mirabella. Sulla parete di sinistra sono dipinti in ocra rosso-bruna figure di uomini e animali risalenti al Neolitico. Proseguendo oltre si raggiunge la Grotta Giordano ricca anch’essa di testimonianze archeologiche.
percorso su terra battuta, mulattiera, pietraia
Lunghezza: 2,5 km A/R
Difficoltà: EE
Itinerario 7: Agriturismo Masseria La Chiusa – Santuario Madonna della Provvidenza
Dall’Agriturismo Masseria La Chiusa si raggiunge la Procura di Camporeale e si prosegue tra i campi alle falde di Monte Dammusi fino a raggiungere il piccolo Santuario della Madonna della Provvidenza dove verrà raccontata la leggenda del ritrovamento dell’opera, il 21 luglio 1784.
Percorso misto su strada sterrata e mulattiera; guado al Fosso Procura
Lunghezza: 4,8 km A/R
Difficoltà: T
Itinerario 8: Agriturismo Masseria La Chiusa – Masseria Cannavera e Grotta ‘u Rannu
Dal parcheggio di Masseria La Chiusa si raggiunge la Procura di Camporeale che si eleva su un affioramento di travertino che ha conservato fossili di vegetali. Si prosegue per la Scala della Corte dentro il Fosso della Procura su un sentiero tagliato in parte nella nuda roccia. Si raggiunge così Masseria Cannavera, e da qui la Grotta ‘u Rannu. Il termine deriva dalla pianta di Scabiosa cretica, in siciliano rannu, con la quale i contadini credevano si curasse la scabbia.
Percorso misto su strada sterrata e mulattiera
Lunghezza: 7 km A/R
Difficoltà: E
Itinerario 9: Agriturismo Masseria La Chiusa – Monte della Fiera
Dalla Masseria La Chiusa il sentiero raggiunge Masseria Signora alle falde dei monti del lato nord della Valle dello Jato. Inizia poi la strada in terra battuta che si conclude dopo circa 1 Km a quota 650 m s.l.m. Da qui si prosegue su stretta mulattiera e su un percorso che si snoda fin sulla cima del Monte della Fiera a 971 m s.l.m. Il pianoro sommitale è occupato da alcune “mannare” – recinti per armenti – in pietra e da resti archeologici che arrivano fino al basso medioevo. Spettacolare il panorama.
Percorso misto su asfalto, terra battuta, mulattiera
Lunghezza: 18 km A/R
Difficoltà: T+E
Itinerario 10: Agriturismo Masseria La Chiusa – Mulini e Cartiera
Attraverso le campagne della Masseria La Chiusa si raggiunge la cartiera, nota già nel XVI secolo ed attiva fino agli inizi dell’800 ed i mulini di impianto medievale ma attivi fino agli anni ’60 del secolo scorso. Lungo i sentieri che raggiungono questi luoghi sono presenti diverse aree archeologiche a testimonianza di un paesaggio fortemente antropizzato.
Percorso misto su asfalto e terra battuta
Lunghezza: 3,2 km A/R
Difficoltà: T
Itinerario 11: Le masserie della Valle del Belìce destro
Si tratta di un percorso lungo ed affascinante in cui si attraverserà per intero la parta basale della dorsale di Monte Iato. Dallo svincolo di San Cipirello nei pressi delle Cantine Alto Belìce fino a Masseria Kaggiotto in territorio di Piana degli Albanesi. Campi coltivati a seminativi stagionali e radi vigneti costituiscono il paesaggio culturale di questa porzione di territorio. Lungo la strada cinque masserie costituiscono i resti monumentali dei luoghi del lavoro contadino degli ultimi 500 anni.
Percorso misto su asfalto e strada sterrata
Lunghezza: 20 km A/R
Difficoltà: E
Itinerario 12: Portella della Ginestra – RNO La Pizzuta
Il sentiero parte dal memoriale di Portella della Ginestra. Il punto massimo è di 1333 m s.l.m. che consente di poter ammirare nel suo punto migliore la Valle del Fiume Jato. Il sentiero si snoda in un’area boschiva che presenta comunque le peculiarità della macchia mediterranea ed il rimboschimento moderno con pino d’Aleppo. La zona è costituita principalmente da calcari e dolomie del Trias-Cretaceo con fenomeni carsici che hanno dato origine alle grotte dello Zubbione e del Garrone, che ospita una colonia di chirotteri.
Percorso su strada sterrata e mulattiera
Lunghezza: 8 km A/R
Difficoltà: E
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Legenda difficoltà itinerari:
T = Turistico; E = Escursionistico; EE = Escursionistico per Esperti