Si è conclusa la fase di progettazione partecipata e condivisa degli spazi del Nuovo Giardino della Memoria di San Giuseppe Jato che ha visto il coinvolgimento diretto della Comunità civica nella riprogettazione condivisa del Giardino della Memoria quale luogo aperto, fruibile, accessibile e restituito alla collettività.
Le 143 risposte registrate al questionario partecipativo online hanno testimoniano il grande interesse della Comunità nel volere contribuire con le proprie idee al progetto di riqualificazione di tale bene comune.
Un campione di intervistati rappresentato per il 62% da donne e per il 47% da giovani di età compresa tra i 18 e i 35 anni. Nell’ambito di tale campione, il 62% degli intervistati dichiara di conoscere la storia del Giardino della Memoria della Valle dello Jato, il 38% restante non la conosce, ma accetta la sfida di contribuire e re-immaginarne il futuro.

Dall’analisi delle risposte emerge la grande attenzione e il forte interesse mostrato dalla Comunità all’importanza di coltivare la memoria storica quale potente strumento per comprendere il passato e ridefinire il presente e, parallelamente, alla necessità di immaginare uno sviluppo turistico sostenibile e attento ai bisogni dei territori. Proprio rispetto a quest’ultimo aspetto, il 91% degli intervistati crede che la ricostruzione di un orto romano o medievale che rappresenti l’antico stile di vita di un territorio, possa favorire l’interesse culturale e turistico verso il Nuovo Giardino della Memoria.
L’anfiteatro, l’edifico e le aree agricole circostanti sono nell’ordine, le tre parti più belle e funzionali che gli intervistati vorrebbero mantenere così come sono; la strada di accesso, la segnaletica e cartellonistica interna, e gli spazi aperti sono invece gli ambiti sui cui gli intervistati evidenziano la necessità di interventi migliorativi. A tal riguardo particolarmente significative si rivelano le proposte di nuovo allestimento degli spazi aperti circostanti l’edificio del Giardino della Memoria con tavoli da lavoro per attività laboratoriali en plein air, area lettura e percorsi pedonali e ciclabili. Tali proposte evidenziano altresì l’importanza di lavorare sul miglioramento dell’accessibilità al bene Giardino della Memoria, sugli arredi esterni, nonché di prestare attenzione agli aspetti connessi all’illuminazione e alla sicurezza.

Tali interventi migliorativi consentirebbero al Nuovo Giardino della Memoria di assumere una nuova funzione sociale e culturale, permettendo in particolare ai giovani di rafforzare il proprio senso di appartenenza al territorio e divenendo occasione per la riscoperta delle potenzialità territoriali dell’intera Valle dello Jato.
Il tutto all’insegna dell’accessibilità e della fruibilità, ma anche dell’inclusività e dell’innovatività di uno spazio e di un bene comune che nell’immaginario collettivo si appresta a divenire il fulcro del processo di turismo integrato del territorio della Valle dello Jato.